
Gli imprenditori cinesi del quartiere di via Paolo Sarpi traslocheranno nel nuovo polo integrato di attività e di servizi che sorgerà in via dei Missaglia, nel quartiere Gratosoglio. Sarà la prima importante iniziativa del genere in Italia e si chiamerà Atmc, "Asian Trading Milan Center". Sarà una struttura poliedrica per l'esposizione e la vendita all’ingrosso di merci, in grado di ospitare circa 600 singole unità commerciali.
Il progetto è stato annunciato, all’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele, dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, insieme con il Console cinese Zhang Limin e il rappresentante della comunità cinese a Milano Angelo Ou.
"Il dialogo tra il Comune e la comunità cinese ha trovato una strada davvero costruttiva. Si avvia ora un percorso, non ancora definito – ha sottolineato Carlo Masseroli - ma siamo su una strada molto importante che è anche un segno forte nel senso dell'integrazione. Si tratta di una buona operazione dal punto di vista architettonico e ambientale. Non è una soluzione di ripiego - ha aggiunto l'assessore - ma una soluzione esemplare".
“Ora ne discuteremo in Consiglio comunale - ha aggiunto Masseroli – seppure non siano ancora definiti i costi del progetto, ma posso affermare che gli oneri di urbanizzazione, che si aggireranno intorno ai 20 milioni di euro, serviranno per sostenere l'operazione stessa e per i bisogni del quartiere Gratosoglio. Il dialogo con il Consiglio di Zona e con la parrocchia, ad esempio – ha concluso l’assessore Masseroli - sono già iniziati. Indubbiamente terremo in debita considerazione le esigenze degli abitanti".
L'Asian Trading Milan Center non nasce per "trasferire" i cinesi dalla tradizionale zona cittadina verso aree periferiche, spegnendo le loro iniziative. Il progetto intende proprio offrire continuità e maggiore sviluppo. La delocalizzazione in una nuova area milanese promuove dall’esigenza di trovare una soluzione urbanistico-commerciale alternativa alla zona Sarpi. Si tratta dell'area vicino il centro della città, tra le vie canonica, Procaccini, Ceresio, Montello, Maggi, dove nel corso degli anni la presenza di centinaia di negozi e del conseguente movimento di auto e camion ha generato varie problematiche ai residenti.
Inizialmente il progetto verrà supportato da un gruppo di ideatori, al fianco di un pool di soci/finanziatori, i quali potrebbero costituirsi in società giuridica, la quale dapprima acquisirà l’area e finanzierà poi la realizzazione della struttura-base. Una società di servizi si dovrebbe poi occupare di gestire le infrastrutture, fornendo ogni necessario servizio e adeguato supporto. Il polo comprenderà edifici e padiglioni su due o tre livelli, un residence, un hotel, siti espositivi collegati con passerelle dal primo piano in su e forse, un museo cinese.
Fonte: http://www.comune.milano.it/
Il progetto è stato annunciato, all’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele, dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, insieme con il Console cinese Zhang Limin e il rappresentante della comunità cinese a Milano Angelo Ou.
"Il dialogo tra il Comune e la comunità cinese ha trovato una strada davvero costruttiva. Si avvia ora un percorso, non ancora definito – ha sottolineato Carlo Masseroli - ma siamo su una strada molto importante che è anche un segno forte nel senso dell'integrazione. Si tratta di una buona operazione dal punto di vista architettonico e ambientale. Non è una soluzione di ripiego - ha aggiunto l'assessore - ma una soluzione esemplare".
“Ora ne discuteremo in Consiglio comunale - ha aggiunto Masseroli – seppure non siano ancora definiti i costi del progetto, ma posso affermare che gli oneri di urbanizzazione, che si aggireranno intorno ai 20 milioni di euro, serviranno per sostenere l'operazione stessa e per i bisogni del quartiere Gratosoglio. Il dialogo con il Consiglio di Zona e con la parrocchia, ad esempio – ha concluso l’assessore Masseroli - sono già iniziati. Indubbiamente terremo in debita considerazione le esigenze degli abitanti".
L'Asian Trading Milan Center non nasce per "trasferire" i cinesi dalla tradizionale zona cittadina verso aree periferiche, spegnendo le loro iniziative. Il progetto intende proprio offrire continuità e maggiore sviluppo. La delocalizzazione in una nuova area milanese promuove dall’esigenza di trovare una soluzione urbanistico-commerciale alternativa alla zona Sarpi. Si tratta dell'area vicino il centro della città, tra le vie canonica, Procaccini, Ceresio, Montello, Maggi, dove nel corso degli anni la presenza di centinaia di negozi e del conseguente movimento di auto e camion ha generato varie problematiche ai residenti.
Inizialmente il progetto verrà supportato da un gruppo di ideatori, al fianco di un pool di soci/finanziatori, i quali potrebbero costituirsi in società giuridica, la quale dapprima acquisirà l’area e finanzierà poi la realizzazione della struttura-base. Una società di servizi si dovrebbe poi occupare di gestire le infrastrutture, fornendo ogni necessario servizio e adeguato supporto. Il polo comprenderà edifici e padiglioni su due o tre livelli, un residence, un hotel, siti espositivi collegati con passerelle dal primo piano in su e forse, un museo cinese.
Fonte: http://www.comune.milano.it/